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Un’esperienza della Toscana: i GAT ( Gruppi di Acquisto Terreni)
La voglia di investire in agricoltura c'è, quello che manca è il credito per poterlo fare. La risposta allora potrebbe essere in questa sigla: GAT. E' l'acronimo di Gruppo di acquisto terreni e lo conosce bene Emanuele Carissimi che a Scansano, nel cuore della Maremma toscana, ha già inaugurato il primo, “Le Piane”, e sta per dare vita ad altre due realtà simili.
Il GAT, ha come obiettivo quello di costituire e sostenere gruppi di cittadini per l'acquisto condiviso di una tenuta agricola e la sua conduzione con metodi moderni e sostenibili.
Si parte dall'individuazione di un podere con annessi agricoli, ma non necessariamente. Una volta individuato avviene la trattativa per il prezzo. Stabilito il prezzo scatta la creazione del gruppo di acquisto. Si propongono quote in base al costo dell'azienda da rilevare. Ogni quota, che può variare nel valore in base a quanti sottoscriventi si manifestino (in media tra i 50 e i 100 sottoscriventi per quote che oscillano tra i 10 e i 20 mila euro), dà diritto a una percentuale di acquisto e i soci del gruppo possono opzionare fino a un massimo di quattro quote (questo per evitare problemi di carattere decisionale a livello di consiglio di amministrazione dell'azienda).
Una volta raggiunto il numero di quote necessario all'acquisto avviene la transazione con la creazione di una Società agricola a responsabilità limitata.
In genere gli ideatori del Gat sono anche i dipendenti stessi dell'azienda, mentre chi investe nelle quote lo fa in parte per avere un ritorno economico (che si traduce nella ripartizione degli utili a fine anno), ma soprattutto per sposare la filosofia del gruppo di acquisto, che normalmente si basa su sette principi: difesa del valore dell'investimento, incremento patrimoniale (con l'acquisto di strumenti per il lavoro quotidiano per esempio), ricavo di eventuale reddito, condivisione di valori, incentivazione alla coltivazione biologica, avvicinamento all'agricoltura dei cittadini coinvolti nell'acquisto delle produzioni, attivazione di filiere corte.